sabato 14 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA DEL NOSTRO SACERDOTE DON ANTONIO MARIA FABBRONI

COMUNICATO STAMPA DEL NOSTRO SACERDOTE
DON ANTONIO MARIA FABBRONI




"LETTERE E COMUNICAZIONI DENIGRATORIE CONTRO LA LEONE XIII ITALIA E IL SACERDOTE DON ANTONIO FABBRONI DA PARTE DI UOMINI DELLA CHIESA FIESOLANA ED ARETINA".


Voglio mettervi al corrente di alcune cose importanti che il popolo fedele deve sapere, sia Fiesolano che Valdarnese.

Il fatto importante è che sono stato calunniato e diffamato ripetutamente da dei Pastori della nostra Santa Romana Chiesa, senza essere stato né sentito, né informato, né interpellato, come Madre Chiesa insegna. Ora dopo esser stato in silenzio a pregare  per queste persone che hanno commesso e commettono giornalmente peccati contro la morale pubblica, mi sento in dovere da Sacerdote prima e da uomo poi, di far suonare la seconda campana, la mia, quella di una verità diversa scomoda sicuramente, ma se il Vangelo è verità, io da uomo di Chiesa devo e voglio essere non solo in comunione con il Vicario di Cristo, Papa Benedetto XVI, ma anche con il popolo di fedeli che in queste settimane si sono divisi in pro e contro. Ho sentito il mio Superiore Generale e dopo attento discernimento ho deciso con il suo benestare  di dare una spiegazione mia personale e veritiera.

Carissimi, qui non bisogna essere pro o contro bisogna essere con Santa Romana Chiesa. Sono stato diffamato pubblicamente in molte Chiese del Valdarno durante le Sante Messe; in alcune  Chiese il mio nome è affisso sulla bacheca: come cristiano perdono loro quello per quello che stanno facendo.

Il popolo di Dio della Diocesi di Fiesole mi si è stretto accanto così come quello del Valdarno: certo, altri invece sono rimasti scioccati da queste notizie. Ci sono alcune questioni di carattere e di natura "MORALE" che il popolo deve conoscere e deve sapere, per poter poi valutare. Questi fatti, moralmente discutibili, hanno determinato che molti Pastori e Sacerdoti vanno costruendo menzogne contro la mia persona, solo perchè sono venuto a sapere che alcuni Sacerdoti della Diocesi di Fiesole sono stati condannati dal Tribunale Minorile di Firenze e riconosciuti padri biologici di bambini, avuti con donne della nostra Diocesi. Sentenze pubbliche, che hanno un corso lungo e giungono sino alla parrocchia di Rufina e che ha reso scioccante non solo il fatto in sè per sè, ma anche che lo stesso vescovo Meini ha tenuto nascosto al popolo, anzi avvallando un invio di denaro mensile per mettere a tacere queste donne che hanno avuto non solo una relazione con un Sacerdote, ma anche un figlio e che sono stati condannati dal Tribunale Minorile di Firenze. Ora, io non voglio entrare nel merito della questione che lascio alle competenti Autorità Ecclesiastiche, ma mi domando una semplice cosa: come mai il Vescovo Meini non ha ridotto allo stato laicale questi Sacerdoti? il Vescovo avrebbe dovuto informare, con delicatezza, i fedeli e con spirito cristiano dir loro di andare a fare il “babbo”. Invece, menzogne su menzogne.  Da qui è partita la campagna denigratoria che è giunta fino alla scomunica per "scisma": ma, scusate un attimo, io non ho mai ricevuto questa scomunica e neanche la famosa lettera della Congregazione della Dottrina della Fede che, alla richiesta da parte dei vertici della Congregazione della Leone XIII – Italia, di cui faccio parte, la Congregazione della Dottrina della Fede, ha risposto "che non la trovano e che non l’hanno mai spedita!”. Io sono stato finora in silenzio, ho pregato, ho sempre tenuto un comportamento moralmente ineccepibile e loro non mi informano di un qualche cosa che io avrei detto o fatto? se io devo seguire questi Pastori locali, preferisco stare in attesa di avere un'udienza dal Santo Padre. I loro comportamenti non sono conformi al Santo Vangelo e questo lo dirò umilmente al Santo Padre, che tanto auspice la santità dei Suoi Pastori. Vi chiedo di unirvi a me nella preghiera, cari fedeli, per questi Pastori e questi Sacerdoti che purtroppo peccano, ferendo il Cuore di Cristo e che, a norma del diritto canonico, sono "scomunicati".

Pax tibi.



Don Antonio Maria Fabbroni

*con l'autorizzazione della Casa Generalizia di Bologna della Congregazione della Papa Leone XIII -Italia


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