DON ANTONIO MARIA FABBRONI
"LETTERE E COMUNICAZIONI DENIGRATORIE CONTRO LA LEONE XIII ITALIA E IL SACERDOTE DON ANTONIO FABBRONI DA PARTE DI UOMINI DELLA CHIESA FIESOLANA ED ARETINA".
Voglio
mettervi al corrente di alcune cose importanti che il popolo fedele deve
sapere, sia Fiesolano che Valdarnese.
Il fatto importante è che sono stato
calunniato e diffamato ripetutamente da dei Pastori della nostra Santa Romana
Chiesa, senza essere stato né sentito, né informato, né interpellato, come Madre
Chiesa insegna. Ora dopo esser stato in silenzio a pregare per queste
persone che hanno commesso e commettono giornalmente peccati contro la morale pubblica,
mi sento in dovere da Sacerdote prima e da uomo poi, di far suonare la seconda
campana, la mia, quella di una verità diversa scomoda sicuramente, ma se il
Vangelo è verità, io da uomo di Chiesa devo e voglio essere non solo in
comunione con il Vicario di Cristo, Papa Benedetto XVI, ma anche con il popolo
di fedeli che in queste settimane si sono divisi in pro e contro. Ho sentito il
mio Superiore Generale e dopo attento discernimento ho deciso con il suo
benestare di dare una spiegazione mia personale e veritiera.
Carissimi, qui non bisogna essere pro o
contro bisogna essere con Santa Romana Chiesa. Sono stato diffamato
pubblicamente in molte Chiese del Valdarno durante le Sante Messe; in
alcune Chiese il mio nome è affisso
sulla bacheca: come cristiano perdono loro quello per quello che stanno
facendo.
Il popolo di Dio della Diocesi di
Fiesole mi si è stretto accanto così come quello del Valdarno: certo, altri
invece sono rimasti scioccati da queste notizie. Ci sono alcune questioni di
carattere e di natura "MORALE" che il popolo deve conoscere e deve
sapere, per poter poi valutare. Questi fatti, moralmente discutibili, hanno determinato
che molti Pastori e Sacerdoti vanno costruendo menzogne contro la mia persona,
solo perchè sono venuto a sapere che alcuni Sacerdoti della Diocesi di Fiesole
sono stati condannati dal Tribunale Minorile di Firenze e riconosciuti padri
biologici di bambini, avuti con donne della nostra Diocesi. Sentenze pubbliche,
che hanno un corso lungo e giungono sino alla parrocchia di Rufina e che ha
reso scioccante non solo il fatto in sè per sè, ma anche che lo stesso vescovo
Meini ha tenuto nascosto al popolo, anzi avvallando un invio di denaro mensile
per mettere a tacere queste donne che hanno avuto non solo una relazione con un
Sacerdote, ma anche un figlio e che sono stati condannati dal Tribunale
Minorile di Firenze. Ora, io non voglio entrare nel merito della questione che
lascio alle competenti Autorità Ecclesiastiche, ma mi domando una semplice
cosa: come mai il Vescovo Meini non ha ridotto allo stato laicale questi Sacerdoti?
il Vescovo avrebbe dovuto informare, con delicatezza, i fedeli e con spirito
cristiano dir loro di andare a fare il “babbo”. Invece, menzogne su
menzogne. Da qui è partita la campagna denigratoria che è giunta fino
alla scomunica per "scisma": ma, scusate un attimo, io non ho mai
ricevuto questa scomunica e neanche la famosa lettera della Congregazione della
Dottrina della Fede che, alla richiesta da parte dei vertici della
Congregazione della Leone XIII – Italia, di cui faccio parte, la Congregazione
della Dottrina della Fede, ha risposto "che non la trovano e che non
l’hanno mai spedita!”. Io sono stato finora in silenzio, ho pregato, ho sempre
tenuto un comportamento moralmente ineccepibile e loro non mi informano di un
qualche cosa che io avrei detto o fatto? se io devo seguire questi Pastori
locali, preferisco stare in attesa di avere un'udienza dal Santo Padre. I loro
comportamenti non sono conformi al Santo Vangelo e questo lo dirò umilmente al
Santo Padre, che tanto auspice la santità dei Suoi Pastori. Vi chiedo di unirvi
a me nella preghiera, cari fedeli, per questi Pastori e questi Sacerdoti che
purtroppo peccano, ferendo il Cuore di Cristo e che, a norma del diritto
canonico, sono "scomunicati".
Don Antonio Maria Fabbroni
*con l'autorizzazione della Casa Generalizia di Bologna della Congregazione della Papa Leone XIII -Italia
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